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29/08/2022 by Oliveru
La Calabria è conosciuta in tutto il mondo per i suoi cibi saporiti, il sole, il mare e il piccante peperoncino. Originari del Messico, i peperoncini sono ora una coltura fondamentale del Mediterraneo. Il Diavolicchio calabrese è una delle varietà più diffuse in Italia, protagonista di molti piatti piccanti della tradizione locale e di un festival internazionale.
Il peperoncino è una delle spezie più consumate al mondo. In Calabria esiste la varietà Diavolicchio Diamante coltivata lungo la costa tirrenica cosentina, nella zona delimitata dalle città di Tortora e Amantea. La pianta appartiene al genere Capsicum annuum, della famiglia delle Solanaceae, quella dei pomodori e delle patate. Rossi, sottili e dalla punta ricurva sono i frutti dei piccoli arbusti nostrani. Al nome Diavolicchio, che per i calabresi è sinonimo di peperoncino, è stato aggiunto il nome Diamante, la località al centro della Riviera dei Cedri, sede dell’Accademia Italiana del Peperoncino e famosa per il Peperoncino Festival.
Il peperoncino viene da lontano e ha una storia antichissima. Sono stati trovati semi di peperoncino risalenti al 7.000 a.C. nei siti archeologici a Tehuacán, in Messico. Per gli Aztechi, gli Inca e i Maya il peperoncino era un frutto sacro e veniva usato come moneta di scambio, medicinale, per via delle proprietà disinfettanti, strumento di magia e di tortura. E naturalmente per insaporire cibi e bevande tipici della cucina messicana, centro e sudamericana.
Il peperoncino è arrivato in Europa con Cristoforo Colombo e la scoperta dell’America. L’esploratore genovese ne parla per la prima volta in una relazione di viaggio, nel 1493. Nel Cinquecento le prime coltivazioni di peperoncino si rintracciano nei monasteri spagnoli. In ognuno di essi si coltivavano come alternativa più economica al pepe per rendere piccanti e più saporiti i cibi. Dalla Spagna, si sono poi diffusi ovunque e sono arrivati anche in Italia, specialmente in Italia meridionale, in Calabria. Il sapore piccante dell’allora conosciuto ‘’pepe d’India’’ non piaceva ai nobili e dalla Chiesa il condimento infuocato era considerato ’’suscitatore di insani propositi’’. I contadini del Mezzogiorno lo usavano per condire piatti che erano poco saporiti. Per questo motivo il peperoncino viene soprannominato spezia dei poveri.
Infine, il peperoncino fu uno dei protagonisti del Futurismo. L’8 marzo 1931, Filippo Tommaso Marinetti, ideatore del movimento italiano, inaugura la taverna Santo Palato presentando un antipasto, diciamo, all’avanguardia: peperoncini nei quali erano stati nascosti dei bigliettini di propaganda futurista. Forse immaginando una cucina futurista dal tocco piccante.
Oggi il peperoncino è diffuso in tutto il mondo e, dopo il sale, è il condimento più usato. Il peperoncino ha dato sapore a cibi che non ne avevano e, come il sale, il grasso e l’olio conservava la carne quando i frigoriferi non esistevano. Fresco, secco, sottaceto o in polvere, ha aggiunto piccantezza e sapore a molti piatti delle cucine del mondo.
La piccantezza dipende dalla quantità di capsaicina, una sostanza presente nel rivestimento esterno dei semi, e si misura con la scala di Scoville, dal nome del chimico che ideò il metodo. Tuttavia, ci sono fattori che a loro modo influiscono sulla misurazione: la sensibilità umana a un test organolettico, la varietà e il luogo di coltivazione. Il Diavolicchio calabrese raggiunge i 150.000 gradi shu (Scoville Heat Units), poco al di sotto del famoso Habanero che raggiunge i 350.000 shu.
Ancora oggi il peperoncino ha un ruolo essenziale nella cucina messicana, centro e sudamericana, asiatica, mediorientale, nordafricana e calabrese. In Italia è usato per insaporire molti piatti tipici della cucina meridionale. Sulla tavola di ogni buon calabrese, infatti, è sempre presente una ciotola di salsa piccante. E nelle case, le tipiche collane: trecce rosse legate con ago e filo e fatte essiccare al sole.
Sulla Riviera dei Cedri, sul litorale settentrionale della fascia tirrenica, si trova un piccolo borgo di pescatori interamente dipinto che porta il nome del gioiello più prezioso del mondo. Diamante è una località marina di grande attrazione turistica e famosa per il mare, i murales, il cedro e il peperoncino.
Tra le specialità locali abbiamo il Peperoncino Diavolicchio Diamante, a cui la città di Diamante dedica ogni anno il Peperoncino Festival.
Nel 1992, dall’idea del giornalista Enzo Monaco, calabrese e appassionato di peperoncino, in occasione dei 500 anni dalla scoperta dell’America, nasce la prima edizione del festival annuale dedicato al peperoncino calabrese. Nel 1994, Monaco fonda l’Accademia Italiana del Peperoncino che diffonde la cultura del peperoncino: storia, qualità, tradizioni e usi. Si tratta di una vera e propria missione gastronomica in cui il peperoncino è l’elemento comune alle varie cucine e culture regionali italiane e dei Paesi del Mediterraneo. Oggi l’Accademia conta migliaia di soci accademici, decine di delegazioni in Italia e rappresentanze all’estero del peperoncino e della cultura gastronomica italiana.
Cene e convegni organizzati dall’Accademia Italiana del Peperoncino sono senz’altro le iniziative più ricorrenti, insieme a fiere e mercati, per promuovere le specialità gastronomiche italiane e locali e le novità per le aziende artigiane. Ma l’evento più rilevante a livello internazionale è il Peperoncino Festival. Quest’anno, a Diamante, si terrà la tredicesima edizione del festival più piccante d’Italia dal 7 all’11 settembre 2022.
Cinque giornate di festa e spettacoli, mostre e convegni e un’ottima occasione per visitare Diamante e dintorni. Insomma, un perfetto mix piccante di eventi. Tra i più caratteristici ci sono la satira con Vignette sul ring e i mangiatori di fuoco dello storico Campionato di Mangiatori di Peperoncino. La finale! Ma anche il teatro di strada tra i coloratissimi murales del centro e il cinema con il concorso di cortometraggi Piccante Film Festival. Le proiezioni si fanno al Teatro dei Ruderi, nel nucleo antico della vicina Cirella, le cui gradinate si adagiano comodamente sul pendio della collina. La vista è sul mare e lo spettacolo è assicurato!
Non si tratta di una festa locale e paesana, ma di una manifestazione di grande visibilità su tutto il territorio nazionale e conosciuta anche all’estero. Fino in Germania. Inoltre, in Italia si tengono diverse feste ‘’Pic’’ a tema peperoncino in collaborazione con l’Accademia Italiana del Peperoncino: a Rieti a fine agosto c’è il Rieti, cuore piccante, a Camaiore a ottobre il Camaiore Pic.