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05/09/2022 by Oliveru
Full immersion nella tradizione: in Puglia l’arte della lavorazione del giunco ha rivestito, dal XIX secolo in avanti, un’importanza fondamentale nella storia dell’artigianato italiano. Oggi il design moderno si ispira alle antiche tecniche e a materiali sostenibili.
Per secoli il giunco che un tempo cresceva nelle zone paludose della Puglia è stato la materia prima per contadini, uomini e donne, che creavano cestini, sporte, panari e altri oggetti utili per il lavoro nei campi e la vita in masseria. Ora come allora artigiani specializzati curvano le canne di giunco, tessono e intrecciano i fili di midollo dando vita a oggetti di arte artigianale e pezzi di design conosciuti e apprezzati anche fuori dall’Europa.
Conoscere la tessitura di cesti e l’arte di tessere fibre vegetali non era solo prerogativa di figure artigiane specializzate. Lavorare il giunco, o altri vegetali filamentosi, faceva parte delle attività quotidiane contadine e della tradizione rurale. Cesti, canestri, panieri, sporte realizzati a mano erano strumenti di lavoro agricolo, usati per raccogliere frutta e ortaggi, e in casa per riporre il cibo, contenere le olive e altri prodotti della terra o come contenitori per ricotta e formaggio. Questi ultimi erano detti fische in dialetto salentino. Le lunghe trame di intrecci servivano anche per costruire graticole per seccare fichi o pomodori al sole dopo le raccolte stagionali, e anche come sottotetto delle case, poste sotto i coppi e il fango.
Per la maggior parte dei casi erano le donne a intrecciare canne e fili di erbe palustri, sedute per terra per ore su stracci di juta. Gli uomini raccoglievano il giunco avventurandosi per le acque basse delle paludi salentine di Ugento, Avetrana e Acaja. Gli oggetti più sofisticati venivano realizzati dalle mani sapienti dei maestri ‘’canestrai’’, artigiani professionisti. Esperti lavoratori del giunco erano anche i pescatori gallipolini.
A metà del XIX secolo, Acquarica del Capo era il maggiore centro di artigianato locale della lavorazione del giunco in Puglia. Situato alle pendici delle serre salentine, in provincia di Lecce, il suo nome ha a che fare con l’acqua e significa ‘’acqua ricca’’. In passato, il territorio era un groviglio insidioso dove acqua, terra e vegetazione si confondevano. Gli abitanti venivano chiamati spurtari, per la produzione di sporte. L’arte dell’antico mestiere dei canestrai vive ancora ad Acquarica del Capo e, nel Castello Medievale, sorge il Museo del giunco palustre.
Il giunco è un materiale naturale che cresce lungo le rive dei fossi e le rotonde d’acqua, sostenibile e rinnovabile. Le caratteristiche del giunco sono l’elasticità, la flessibilità e la leggerezza. Dalla canna di giunco naturale, dopo specifiche lavorazioni si ottenevano il giunco senza corteccia e il midollino. Il giunco senza corteccia veniva curvato a fuoco, come il giunco naturale, modellato per costruire manufatti tecnicamente perfetti. Non solo e non più cesti e sporte, ma elementi d’arredo. Il giunchino è una varietà molto sottile del giunco con corteccia che si distingue per il caratteristico colore rossiccio. Viene infatti usato al naturale con la sua corteccia.
Il modo di legare e intrecciare ha dato vita a una particolare tecnica di fare gli intrecci e i legami, testimonianza di un lavoro certosino di amore per la propria terra. Questa tecnica è il fulcro di una rinascita locale. In Salento la lavorazione del giunco si è infatti evoluta dalla produzione di oggetti di uso quotidiano, da vendere nei mercati paesani, all’esportazione di pregevoli elementi d’arredo in Nord Europa e in America. Nel 1873, questi oggetti rustici ispirati all’ambiente campagnolo vennero per la prima volta esposti all’Esposizione Universale di Vienna come opere d’arte uniche e senza tempo.
Oggi le produzioni con poltrone ed elementi d’arredo in giunco e midollino soddisfano un diffuso gusto del rustico. Un amore per le cose fatte a mano e con una lunga tradizione alle spalle, e per i materiali naturali, meglio se sostenibili. Gli artigiani maneggiano le tecniche tradizionali, vendono tramite e-commerce e fanno molte collaborazioni, riuscendo a cogliere il bello di ciò che è già stato fatto per creare cose nuove e green.
La lavorazione del giunco è diventata quindi questo: sostenibilità, innovazione, ma anche tradizione. Dietro i successi dell’industria di design italiana c’è spesso una tradizione artigianale antica e semplice. Ci sono le storie di una Puglia fatta di intrecci, fatti con materie naturali e con le mani.