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05/12/2022 by Oliveru
L’arancio, ibrido antichissimo coltivato da millenni, si è trasferito in Sicilia dalla Cina, seguendo le vie della seta e le conquiste arabe del bacino mediterraneo. Rosse, dolci e Made in Sicily sono un simbolo di salute e bontà in tutto il mondo.
L’arancio è un albero da frutto appartenente al genere Citrus a distribuzione tropicale e sud tropicale, coltivato cioè dove l’inverno è caldo e asciutto e l’estate raggiunge temperature torride. Maturare d’inverno, quando molti altri frutti compresi nell’emisfero nord non sono disponibili, è un vantaggio che rende l’arancia la regina della stagione fredda e uno dei frutti più coltivati al mondo. In Italia, tre delle varietà di arancia rossa più pregiate si coltivano nella calda Sicilia. Sono Tarocco, Moro e Sanguinello. Il forte legame con il territorio di riferimento rende l’arancia rossa un simbolo di salute e bontà della terra di Sicilia.
Con la denominazione Arancia Rossa di Sicilia IGP si intendono le varietà di arance polpa rossa a indicazione geografica protetta Tarocco, Moro e Sanguinello coltivate nella Piana dell’Etna tra le province di Catania, Enna e Siracusa. La natura dei terreni, il clima, le forti escursioni termiche tra giorno e notte e il sole fanno di questo frutto un prodotto unico di alta qualità e tipicità. Nel 1996 l’arancia rossa di Sicilia viene riconosciuta come prodotto IGP, un marchio di qualità attribuito dalla Comunità Europea ai prodotti la cui origine è compresa in un’area geografica determinata. La garanzia di qualità e unicità territoriale consente alla rossa arancia siciliana di distinguersi dalle altre tipologie di arance. A seconda delle varietà, le arance si differenziano per i tempi di maturazione e raccolta, si parla di un arco di tempo che va da dicembre a maggio, il persistere del frutto sulla pianta, il colore e le screziature della buccia e il colore della polpa all’interno, che va dal giallo arancio al rosso con sfumature rosa. Dal 1994 il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, con sede a Catania, tutela, promuove e valorizza le tre varietà di arancia rossa e le relative cultivar previste dal disciplinare di produzione.
Le arance rosse di Sicilia hanno tutte una forma globosa, la buccia di colore arancio con parti rossastre e una superficie è straordinariamente liscia. Per intenderci, niente buccia d’arancia in questo caso. Il rosso scuro vinoso di buccia e polpa più o meno intenso e il succo rosso sanguigno sono dati dalla presenza di pigmenti naturali detti antociani.
È noto che l’arancio era coltivato in Cina fin dal 1200 a.C., tuttavia le sue origini rimangono sconosciute. Furono gli Arabi a introdurre il frutto in Sicilia alla fine del IX secolo, iniziando la costruzione dei cosiddetti ‘’giardini’’ ricalcati sul modello dei giardini islamici del paradiso coranico, con frutteti, acqua e palme da dattero che aggiungono un tocco di esotico. Il termine giardini evoca ancora oggi la coltivazione dei primi aranceti e alberi da frutto nella nostra isola. Il paradiso in terra, o meglio nel frutteto. L’acqua e il verde erano un sollievo dal caldo e presto l’isola si riempì di giardini di araci. La Conca d’Oro di Palermo, chiamata così per le coltivazioni di aranci, è uno dei più belli esempi di agricoltura araba di tutto il Mediterraneo. A est, lo straordinario microclima della Piana di dell’Etna e dei terreni vulcanici particolarmente fertili, dove la montagna sovrasta la valle, ha reso tutta la zona estremamente favorevole alla crescita dei piccoli alberi sempreverdi.
Qualche secolo dopo, le arance compaiono nei documenti più noti nel corso delle battaglie risorgimentali della storia d’Italia. Nel luglio del 1860 Camillo Benso conte di Cavour scriveva nei suoi telegrammi: ‘’Le arance sono sulle nostre tavole e stiamo per mangiarle. Per i maccheroni bisogna aspettare perché non sono ancora cotti.’’ Con queste parole, Cavour alludeva alla Sicilia ricca di agrumi che veniva conquistata dai garibaldini.
La pianura etnea è caratterizzata dalla coltivazione di arance rosse che detengono la denominazione di origine “Arance Rosse di Sicilia’’ IGP. Questo per effetto di particolari e specialissimi fattori pedoclimatci, che riguardano cioè insieme le condizioni del suolo e dell’aria. Tra i fattori responsabili sia della pigmentazione che della qualità del prodotto ci sono proprio il terreno vulcanico e una elevata escursione termica. Non è il vento che soffia dal vulcano a tingere le arance della tipica colorazione rossastra, ma l’escursione termica tra notte e giorno a renderle rosse. Il forte squilibrio termico diurno-notturno e l’altezza del sole sempre molto elevata determinano un accumulo negli agrumi degli zuccheri e degli antociani, i pigmenti che conferiscono il caratteristico colore rosso alla buccia e alla polpa delle arance e il sapore dolce. Le stesse varietà coltivate in altri climi, non presentano il medesimo colore e le specifiche caratteristiche organolettiche che le hanno rese famose in tutto il mondo. Attenzione, quindi, ad acquistare le vere arance rosse di Sicilia IGP. È il rosso che fa la differenza!
La raccolta è tradizionalmente eseguita a mano da raccoglitori esperti, frutto per frutto. I frutti si staccano tagliando con piccole forbicine il peduncolo in modo da mantenere attaccata la rosetta. A seconda dell’indicazione varietale, variano i tempi di maturazione e raccolta. Il Tarocco è senz’altro il più longevo ed è raccolto nel periodo che va da dicembre a maggio. La raccolta del Moro si concentra, invece, in un più breve tempo dei mesi da dicembre a febbraio. Il Sanguinello, infine, si raccoglie da febbraio ad aprile.
A partire dalla metà del secolo scorso, la coltivazione delle arance rosse di Sicilia da parte di produttori locali ha assunto un ruolo sempre più importante nell’economia siciliana sia in termini di superfici investite che economici di produzioni ottenute. Questi semplici gesti regolamentati dal disciplinare di produzione hanno il duplice obiettivo di garantire la qualità della filiera e tutelare un prodotto di pregio Made in Sicily riconosciuto a livello internazionale attraverso il marchio IGP.
L’arancia rossa è considerata un frutto della salute per le molteplici proprietà benefiche. Vediamo quali sono le principali:
Le arance rosse hanno quasi il doppio di vitamina C rispetto alle arance bionde, grazie anche alla presenza dei pigmenti rossi dalle notevoli qualità antiossidanti capaci di prevenire l’invecchiamento cellulare.
Chi non ama le arance? L’arancia rossa di Sicilia IGP dà il meglio di sé mangiata a spicchi o spremuta. Il suo succo rosso, dolce e fresco è il miglior complice della nostra salute, dà sapore a una colazione o a una pausa durante il lavoro o lo studio. Insomma, un concentrato elisir di bontà e benessere in ogni circostanza.
Ecco perché il consumo dell’arancia rossa di Sicilia è un toccasana per il nostro organismo e fondamentale in una alimentazione sana, bilanciata e sostenibile.