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01/04/2024 by Oliveru
La Toscana, celebre per i suoi paesaggi pittoreschi, la cucina tradizionale e la ricca eredità culturale e artistica, è anche una regione rinomata per le sue tradizioni artigianali. L’artigianato toscano è uno degli aspetti che arricchiscono il patrimonio culturale della regione. Oltre ai ben noti prodotti gastronomici toscani, anche l’artigianato regala oggetti di uso quotidiano lavorati utilizzando materie prime locali, spesso legati alla conservazione del cibo. Oggi, esploreremo quattro antiche lavorazioni artigianali toscane che hanno contribuito a preservare il cibo in modo elegante e funzionale.
Indice
Le ceramiche di Montelupo
Le terrecotte dell’Impruneta
Il marmo bianco di Carrara e Colonnata
Il cristallo di Colle Val d’Elsa
Situata nella provincia di Firenze, Montelupo Fiorentino è una piccola cittadina situata nella sulle rive dell’Arno ed è famosa per la lavorazione artigianale della ceramica. Il terreno argilloso ha reso possibile la produzione di ceramiche e maioliche fino a oggi. Le maioliche sono un tipo di ceramica smaltata che si ottiene con la duplice cottura, una per la terracotta e una per lo smalto. Le terrecotte vengono quindi rivestite di smalto bianco, decorate e cotte nuovamente. Lo smalto conferisce loro colore, lucentezza e impermeabilità. I maestri ceramisti delle maioliche di Montelupo creano delle vere e proprie opere d’arte utilizzando tecniche tramandate nel corso dei secoli. Le abili mani degli artigiani modellano vasi, ciotole e contenitori in ceramica caratterizzati da colori vivaci e design unici, decorati con splendidi motivi di ispirazione ispanica e araba. A seconda del colore e del motivo le decorazioni appartenevano alla tipologia della ‘’famiglia verde’’, ‘’floreale gotica’’, ‘’a zaffera’’, a ‘’le grottesche’’ fino alla decorazione seicentesca detta ‘’gli arlecchini’’. In passato, le ceramiche venivano usate per conservare il cibo, per esempio i legumi, l'olio extravergine d'oliva e le conserve.
Nel mese di giugno si celebra la Festa Internazionale della Ceramica, un’occasione ideale per visitare il Museo della Ceramica e le molte botteghe di Montelupo Fiorentino ancora in attività.
Impruneta è un paesino a pochi chilometri da Firenze, sui colli fiorentini, ed è stata definita la ‘’civiltà del cotto’’. La tradizione della lavorazione delle terrecotte dell’Impruneta risale al Medioevo ed è ancora oggi, grazie alle aziende produttive locali e alle fornaci, una delle eccellenze dell’artigianato toscano. Le fonti documentano che i primi manufatti realizzati con l’argilla cotta furono prodotti nella zona del Chianti intorno all’XI secolo. Erano giare e vasi di ogni dimensione e forma, indispensabili per la per la conservazione degli alimenti. Caratteristici sono gli orci, grandi vasi di terracotta panciuti lavorati a mano, talvolta smaltati, che un tempo servivano per tenervi olio e vino. Le terrecotte venivano utilizzate anche per cucinare. Le eccezionali proprietà termiche delle terrecotte permettono una cottura uniforme e lenta degli alimenti, preservando così i loro sapori e aromi. Le terrecotte dell'Impruneta sono particolarmente porose: l'argilla assorbe l'umidità degli alimenti rilasciando poi questa umidità lentamente durante la cottura. Essendo artigianale, ogni pezzo è unico nel suo genere e un must-have per ogni appassionato di cucina e per chi ama creare a tavola atmosfere autentiche e tradizionali.
Oltre agli oggetti di uso comune, venivano prodotti anche laterizi, mattoni e materiali di costruzione dall’inimitabile rosso brunito. Il cotto della Cupola del Brunelleschi, della chiesa di Santo Spirito, della Biblioteca Laurenziana, Palazzo Corsini, Palazzo Vecchio e della chiesa di San Lorenzo comprese le Cappelle Medicee, è il cotto dell’Impruneta. Oggi. sotto il nome di Fornaci Storiche ed Artistiche dell’Impruneta si riuniscono 4 delle più antiche fornaci in attività presenti sul territorio imprunetino.
Carrara è famosa in tutto il mondo per il suo pregiato marmo bianco, privo di venature. Dai questi grandi blocchi di marmo Michelangelo e Bernini hanno scolpito i loro più celebri capolavori, dalla Pietà ad Amore e Psiche, e molti altri. Il marmo di Carrara è un tipo di marmo estratto dalle cave di pietra delle Alpi Apuane. Si tratta di uno dei marmi più pregiati al mondo che i Romani chiamavano marmor lunensis, cioè ‘’marmo di Luni’’ con riferimento alla confinante cittadina ligure.
Circondato dal bianco delle cave è il piccolo e delizioso borgo di Colonnata, anche uno dei tre bacini marmiferi delle Apuane e uno dei più antichi. Ciò che per noi è particolarmente interessante, nell’ambito della conservazione alimentare, è l'uso di conche di marmo di Carrara usate per preparare il lardo di Colonnata, un piatto tipico della zona. Queste conche di marmo mantengono una temperatura costante, consentendo al lardo di stagionare lentamente al loro interno per almeno sei mesi e sviluppare il suo sapore unico. A strati alterni i pezzi di lardo vengono salati con aromi e spezie: pepe, cannella, chiodi di garofano, cumino, coriandolo, noce moscata, cardamomo, salvia e rosmarino che lo rendono profumatissimo. Una volta pronto, il lardo di Colonnata non è più semplice grasso, ha un aspetto umido, sfumature rosate e una consistenza morbida. Ha un sapore delicato e fresco, quasi dolce, leggermente sapido e aromatico. Anticamente, pane, lardo e pomodori era la merenda dei cavatori che impararono così a conservare il grasso nelle conche di marmo che loro stessi lavoravano.
Qui è pieno di larderie, alimentari e negozi di gastronomia dove poter assaggiare il lardo di Colonnata. Naturalmente, ogni produttore ha la sua ricetta che è segreta. Oggi il lardo fa parte di un Consorzio di Tutela del lardo di Colonnata ed è considerato un IGP (indicazione geografica protetta) dall’Unione Europea.
Conosciuta come "la città del cristallo" o ‘’Boemia d’Italia’’, Colle Val d’Elsa è nota per la sua lunga tradizione nella lavorazione del vetro. Qui, gli artigiani creano fin dal 1300 vasi e contenitori di cristallo splendidamente lavorati, ideali per conservare liquori, olio d'oliva aromatizzato o confetture fatte in casa. Il cristallo toscano è famoso per la sua trasparenza cristallina e la sua luminosità e rappresenta il 95% della produzione nazionale e il 15% di quella mondiale. La lavorazione del cristallo a Colle Val d'Elsa risale al XVI secolo e si è sviluppata grazie alla presenza di materie prime locali, come la sabbia di fiume e il potassio, essenziali per la produzione del vetro. Oggi, l'arte del cristallo si avvale di tecniche tradizionali e moderne. Ogni pezzo di cristallo viene realizzato a mano da abili maestri vetrai che lavorano presso le principali aziende del settore, creando oggetti di vetro unici che decorano le tavole di tutto il mondo.
Oggetti usati in cucina realizzati con il cristallo di Colle Val d'Elsa possono includere molte tipologie di recipienti e accessori. Primi fra tutti, i bicchieri da tavola in cristallo la cui brillantezza e luminosità aggiunge un tocco di classe alle tavole imbandite. La trasparenza del cristallo permette di apprezzare il colore e la texture dei liquidi, esaltando così la presentazione delle bevande. Altri oggetti comuni sono brocche, caraffe, ciotole o vassoi per servire antipasti, dolci o frutta. L'elevata qualità del cristallo garantisce la sicurezza alimentare oltre che l’esperienza estetica.
Una visita al Museo del Cristallo è d’obbligo se siete a Colle Val d’Elsa e volete ripercorrere la storia di un'eccellenza dell'artigianato toscano, dai reperti preindustriali del XIV e XV secolo alla prima fornace aperta nel 1820 fino alla realizzazione del cristallo al piombo negli anni ‘60 del Novecento.