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08/01/2024 by Oliveru
A chi non è mai capitato di sbagliare la preparazione di un piatto? Sbagliare a leggere la ricetta, sostituire un ingrediente con un altro, non assaggiare quello che abbiamo appena preparato, troppo dolce, troppo salato: quanti errori possono capitare in cucina. A volte è tutto da buttare, altre volte, per sbaglio, qualcosa di nuovo può trasformarsi in un vero e proprio capolavoro. Sapevi che alcuni dei piatti italiani più famosi al mondo sono nati per caso o da un errore? Per caso o per fortuna, s’intende! Scopriamo insieme 4 ricette nate per errore, preparazioni italiane famose in tutto il mondo che abitualmente portiamo sulle nostre tavole.
Indice
Ricette italiane nate per errore, quali sono?
Panettone, il pane dolce delle feste
Risotto alla milanese, prelibatezza della capitale lombarda
Torta caprese tra i Borbone e Al Capone
Il gorgonzola, un delizioso errore culinario
Il panorama culinario italiano è rinomato per la sua ricchezza di piatti tradizionali e saporiti. Dal panettone al gorgonzola, passando per le tante specialità regionali, come la torta caprese, ecco gli aneddoti più curiosi che ci sono dietro a 4 ricette nostrane nate per errore. Prelibatezze che hanno conquistato i palati di tutto il mondo, la cui storia ci ricorda che l’errore può diventare un’opportunità per scoprire nuovi sapori e piaceri gastronomici.
Ecco quali sono:
Iniziamo da uno dei dolci simbolo del Natale italiano. Abbiamo già raccontato la storia del panettone milanese. O meglio delle numerose leggende che ruotano attorno alle origini di questa specialità. Al di là di qualsiasi storia o leggenda, quel che ci interessa è che si dice che il panettone sia nato nel tentativo di rimediare a un errore. Secondo una delle leggende, il pane dolce da servire come dessert al pranzo della vigilia di Natale alla corte di Ludovico il Moro bruciò nel forno. Il giovane garzone di nome Toni, che aveva il compito di badare al pane, si era addormentato seduto accanto al forno. Per rimediare, il ragazzo creò subito un nuovo impasto del pane con tutti gli ingredienti che trovò a portata di mano: uova, burro, zucchero, uvetta, cedro candito. Diede all’impasto la forma di pagnotte e le mise a cuocere. Quel giorno servirono l’unico dolce che avevano a disposizione. L’improvvisato pane dolce, dorato e profumatissimo fu un successo clamoroso. Gli ospiti chiesero il nome di quel dolce che non avevano mai assaggiato prima di allora. Lo chiamarono ‘’pan de Toni’’ che presto si trasformò in panettone. E con questo nome, da oltre 600 anni, è famoso non solo a Milano, non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Restiamo a Milano con quello che insieme al panettone è uno dei piatti più tipici della città meneghina. È detto anche riso giallo o risotto allo zafferano, per via del caratteristico colore giallo oro e del suo ingrediente principale che è appunto lo zafferano. Piatto già noto nel Medioevo, conosciuto col nome di riso col zafran, ha origini ebraiche e arabe. Ma la nascita ufficiale della ricetta risale all’8 settembre del 1574, giorno delle nozze della figlia di un maestro vetraio fiammingo, Valerio Fiandra, che lavorava al Duomo di Milano. Al riso bianco al burro, il padre della sposa fece aggiungere al cuoco lo zafferano. La spezia veniva infatti usata dai vetratisti per il giallo dorato delle vetrate. Da allora il risotto giallo si diffuse nelle osterie di tutta Milano iniziando a circolare in sempre più ricettari e in diverse versioni. Il 14 dicembre 2007 il risotto alla milanese ha ricevuto la denominazione comunale De.Co. dal Comune di Milano. Si tratta di un acronimo che ha la funzione di certificazione agroalimentare e l’obiettivo di tutelare e valorizzare un prodotto tipico o una ricetta tradizionale strettamente legati al territorio d’appartenenza e alla comunità locale. Anche ricette nate per errore.
Ci spostiamo a Capri per raccontare la storia della nascita di un dolce tradizionale di Napoli. La storia della gastronomia italiana è costellata di molte prelibatezze, ma poche possono essere paragonate alla deliziosa torta caprese. Si dice che questa irresistibile torta al cioccolato, che si scioglie in bocca, dovesse riprodurre la torta Sacher. Il re di Napoli aveva sposato una principessa austriaca e lei desiderava tanto la celebre torta viennese. Fu così che i cuochi del palazzo reale realizzarono per lei la torta al cioccolato. Un’altra storia racconta come la torta sia nata sull’isola di Capri, da cui il nome, e di come sia nata da un errore. Negli anni Venti del Novecento il pasticcere, Carmine Di Fiore, stava preparando una torta alle mandorle per dei clienti entrati nella sua pasticceria. I clienti a quanto pare erano alcuni uomini mandati lì dal boss Al Capone. Per la fretta di terminare il dolce, per distrazione o per paura, non si sa, dimenticò di aggiungere la farina necessaria al composto. Se ne accorse una volta che la torta era cotta. Con sua grande sorpresa il risultato fu una torta al cioccolato che aveva una crosta croccante fuori e un cuore morbido e umido all’interno. Una svista - l’assenza di farina - era stato il motivo del successo di quello che poi diventerà un grande classico della pasticceria italiana. La torta caprese iniziò a essere servita nei caffè e nei ristoranti di Capri diventando presto un souvenir gastronomico per i visitatori e i turisti. Alla fine degli anni Trenta era diventata una delle specialità italiane tra le più conosciute e apprezzate a livello internazionale.
Tra le ricette nate per errore c’è sicuramente quella del gorgonzola. Nel vasto panorama culinario italiano il gorgonzola si distingue come un formaggio a pasta molle e dal sapore unico. Ma cosa c’è dietro la nascita di questo alimento così amato? Tutto ha avuto inizio nel piccolo borgo di Gorgonzola nel tardo Medioevo. Secondo la leggenda un pastore dimenticò di ultimare il processo di produzione dello stracchino lasciandolo a maturare più del dovuto. Quando tornò a prenderlo, scoprì che il formaggio era interamente ricoperto da una muffa verde. Da buttare. Nonostante l’aspetto poco invitante decise di assaggiarlo e rimase estasiato dal sapore unico e avvolgente di questo formaggio. Così nacque quello che oggi conosciamo come gorgonzola, diventando un vero e proprio simbolo dell’eccellenza culinaria italiana. Inoltre, nel 1955 ottiene il marchio DOP (denominazione di origine protetta), riconoscimento che ne certifica l’autenticità e la provenienza legata alla specifica zona di produzione.