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27/05/2024 by Oliveru
Quando si parla di prodotti agroalimentari, è facile confondere alcune definizioni e terminologie, specialmente quando si tratta di prodotti come marmellata e confettura. Sebbene siano entrambi apparentemente simili e spesso utilizzati come deliziose spalmabili sul pane, ci sono delle differenze tra marmellata e confettura che vanno al di là del semplice gusto. In questo articolo, esploreremo le differenze tra queste due prelibatezze, dalla loro composizione agli aspetti legali che le definiscono.
Indice
Marmellata o confettura: questo è il dilemma
Leggi e regolamenti per l’Italia
La tradizione anglosassone
Storia della marmellata
Le principali differenze tra marmellata e confettura risiedono nella composizione e nella preparazione dei due prodotti:
Le differenze nella composizione si riflettono anche nel gusto e negli usi di marmellata e confettura. Grazie alla maggiore quantità di frutta intera e alla cottura più lunga, la marmellata ha spesso un sapore più ricco e fruttato. È ideale da spalmare sul pane tostato, croissant o biscotti, ma può anche essere utilizzata per farcire dolci e torte. La confettura è più dolce e ha una consistenza più liscia, il che la rende perfetta per aggiungere un tocco di dolcezza a yogurt, cereali o pancake. È anche un'ottima base per salse dolci o glassature per carne.
In Italia, la produzione e la commercializzazione dei prodotti come marmellata e confettura sono regolate da normative specifiche stabilite dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF). In particolare, il Regolamento UE 113/2010 dell'Unione Europea, stabilisce le definizioni e le norme di composizione per vari prodotti a base di frutta, comprese le marmellate, le confetture e i gelée. Ad esempio, definisce la marmellata come un prodotto ottenuto esclusivamente dalla cottura di frutta intera (non solo agrumi) o polpa di frutta con zucchero, con alcune specifiche sul contenuto minimo di frutta e zucchero. La confettura è anch'essa disciplinata da questo regolamento e deve contenere una percentuale minima di frutta: è simile, ma potrebbe avere delle differenze nella quantità di frutta e zucchero richiesta. È importante notare che queste leggi e regolamenti possono essere soggetti a modifiche nel tempo, quindi è sempre consigliabile consultare le fonti ufficiali più recenti fornite dal MIPAAF o dall'Unione Europea per assicurarsi di essere conformi alle normative vigenti.
Per quanto riguarda gli agrumi, il mito che la marmellata sia esclusivamente di agrumi è da sfatare. Diciamo che la cosa può valere per gli inglesi. Essi indicano con il termine marmelade, rispeso dal portoghese marmelada, una conserva di soli agrumi, mentre con il più generico jam le conserve di frutta in generale. La direttiva europea n. 79/693 del 1979, inclusa nell'ordinamento italiano nel 1982 con il D.P.R 8 giugno 1982, n.401, stabilisce alcune definizioni e norme per i prodotti a base di agrumi, ma non limita la definizione in generale di marmellata ai soli agrumi. La produzione sia di marmellate che di confetture, quindi, può coinvolgere tutti i tipi di frutta e persino di ortaggi, per esempio carote, cipolle, pomodori verdi.
Si dice che la marmellata di arance venne preparata per la prima volta per Caterina d’Aragona. Una volta diventata moglie di Enrico VIII e regina consorte d’Inghilterra e d’Irlanda, infatti, non avrebbe più potuto mangiare gli agrumi saporiti della sua terra. In realtà, le origini della marmellata sono molto più antiche. Sebbene non esista una fonte unica e definitiva che ne attesti la nascita esatta, possiamo ricostruirne la storia attraverso le tracce lasciate dalle civiltà del passato nei diversi periodi storici. Sembra che i faraoni dell’antico Egitto conservassero la frutta utilizzando il miele come dolcificante. Anche i Romani erano noti per le loro conserve di frutta e miele. Queste prime forme di conserva non erano esattamente come la marmellata moderna, ma dei primi tentativi di conservazione degli alimenti. Durante il Medioevo e il Rinascimento, in Europa, la conservazione della frutta divenne più comune e sofisticata. Le conserve di frutta erano utilizzate per preservare le abbondanti raccolte estive per l'inverno. L’aggiunta del succo di limone migliorava la conservazione e il sapore. La marmellata divenne popolare in tutta Europa durante il XVI e il XVII secolo. La diffusione dello zucchero come dolcificante e la scoperta delle proprietà della pectina nella frutta migliorarono la consistenza delle conserve. Infine, con l'avvento della produzione industriale e la commercializzazione dei prodotti alimentari nel XIX secolo, la marmellata divenne un prodotto di consumo comune. Le industrie alimentari iniziarono così a produrre marmellata su larga scala, rendendola accessibile a tutti.
In sintesi, mentre marmellata e confettura sono due deliziose spalmabili a base di frutta, ci sono differenze significative nella loro composizione, regolamentazione e utilizzo. La scelta tra marmellata e confettura dipende dai gusti personali e da come si intende utilizzarle in cucina. Qualunque sia la scelta, la prossima volta che sarai al supermercato o ti troverai ad acquistare online, sarai in grado di distinguere tra marmellata e confettura con sicurezza. Buon assaggio!